Analisi KIR e HLA-C

Quando l’accoglienza dell’embrione dipende anche dal sistema immunitario

Durante una gravidanza, il corpo materno è chiamato a un compito straordinario: accogliere un essere geneticamente diverso da sé. A svolgere un ruolo chiave in questo processo sono le cellule natural killer dell’endometrio (uNK), protagoniste nella fase di placentazione, ovvero nella formazione della placenta.

Il dialogo tra madre e embrione

Le cellule trofoblastiche dell’embrione espongono sulla loro superficie delle molecole chiamate HLA-C, che vengono “lette” dai recettori KIR delle cellule uNK materne.

Questa interazione HLA-C / KIR rappresenta un dialogo immunologico fondamentale: se funziona bene, l’embrione viene riconosciuto come “benvenuto” e la gravidanza può svilupparsi correttamente.

 

Al contrario, una scarsa compatibilità tra i recettori KIR della madre e le molecole HLA-C dell’embrione potrebbe compromettere l’impianto o aumentare il rischio di complicazioni.

Cos’è il test KIR-HLA-C

Il test di genotipizzazione KIR-HLA-C permette di valutare la compatibilità immunogenetica tra madre e futuro embrione.

L’analisi si esegue su DNA estratto da un semplice prelievo di sangue, da parte della donna o della coppia.

 

Il campione viene analizzato in collaborazione con il laboratorio specializzato Biokilab SL (Spagna).

Quanto tempo richiede

Il referto è disponibile entro circa 20 giorni e può essere condiviso con i medici curanti per valutare eventuali implicazioni nei percorsi di PMA o nei casi di fallimenti ripetuti d’impianto o aborti spontanei.


Il test KIR-HLA-C può offrire nuove informazioni preziose per comprendere meglio i meccanismi dell’infertilità e personalizzare il percorso riproduttivo.

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